
La situazione attuale
- I tagli alla spesa sanitaria hanno fatto emergere la necessità di delocalizzare quei servizi di assistenza di primo livello finalizzati alla prevenzione, con il fine di abbattere i costi del Sistema Sanitario Nazionale e di garantire maggiore efficienza attraverso una rete di strutture nel territorio.
- Il recente DDL concorrenza sta cambiando profondamente il mondo delle farmacie (soprattutto quelle indipendenti) in un mercato molto più concorrenziale e competitivo.
- La forma di guadagno principale per le farmacie è, ad oggi, basata sulla vendita e distribuzione di farmaci.
- L’importanza della figura del farmacista e del fattore logistico delle farmacie sono poco valorizzati nell’ottica di espandere il bacino della clientela e di diversificazione delle fonti di guadagno dalla solo vendita dei farmaci.
Questo è il quadro che emerge da un’analisi del prof. Andrea Garlatti in un documento del 2013.
Le soluzioni
Per far fronte a questa situazione di mercato altamente concorrenziale, che già sta sferrando i primi colpi, emerge la necessità di trovare soluzioni alternative ed efficaci finalizzate ad arginare l’emorragia dei clienti e ad attirarne di nuovi.
Da un lato, quindi, occorre fare rete, in modo da creare un network dedicato a prodotti e servizi dove i clienti possano trovare risposte e prodotti utili alle loro esigenze.
Dall’altro occorre diversificare i guadagni investendo su servizi qualificati e qualificanti.
Ripartire dalla nutrizione
La nutrizione sta vivendo la sua età dell’oro.
È ormai più che accertato che attraverso una corretta e sana alimentazione si possano prevenire tantissime patologie, inoltre la nutrizione è legata anche al concetto di benessere e di bellezza, oltre che all’aspetto più ludico e artistico rappresentato dalla cucina, in particolare quella gourmet, ormai onnipresente in diversi show televisivi.
È altrettanto vero che gran parte dei servizi di “nutrizione” offerti in farmacia non mirano a fare vera e propria prevenzione, in quanto per lo più propongono test di intolleranze di dubbia valenza scientifica, o programmi dietetici che spesso mettono a repentaglio la salute di chi ne fa uso.
In quest’ottica è importante ripartire da un concetto di nutrizione che esuli da dei semplici valori assoluti, come il peso e l’indice di massa corporea che, presi singolarmente e non contestualizzati in un quadro di analisi approfondita della composizione corporea, possono indurre a delle valutazioni parziali e spesso non attendibili, e proporre un servizio di nutrizione che non escluda questi 4 passaggi fondamentali:
- l’anamnesi alimentare
- la valutazione dello stato nutrizionale
- la rieducazione alimentare
- il follow up
Solo ripartendo da un approccio nutrizionale che ponga al primo posto il cliente, attraverso un’indagine accurata sullo stile di vita, le abitudini alimentari, le relazioni con il cibo, i problemi fisiologici legati all’alimentazione e attraverso uno studio accurato della sua composizione corporea, possiamo veramente fare prevenzione partendo dalla nutrizione.